Addio recinti per i pascoli: in Mugello si sperimenta un sistema innovativo di gestione degli allevamenti all’aperto

Mandare i bovini al pascolo, senza più recinti e barriere elettrificate. C’è un progetto supertecnologico, recinti virtuali, droni, collari col Gps, ed è stato sperimentato con successo in Mugello. Lo hanno presentato alla Fiera Agricola.

Tra i convegni proposti dalla Fiera Agricola Mugellana 2022 uno di quelli finora più interessanti è stata la presentazione del progetto Vistock – Virtual Fencing, un’iniziativa del DAGRI, il Dipartimento di Scienze Agrarie e Tecnologiche dell’Università di Firenze, finanziato da Regione Toscana, attraverso il Gal-Start con la partecipazione dell’Associazione Regionale Allevatori, ed è stato avviato e sperimentato in due aziende mugellane, la “Valdastra” di Adriano e Umberto Borgioli a Borgo San Lorenzo e l’”Agricomes” di Marradi.

Entrambe allevano centinaia di capi bovini di razza limousine: pascoli di montagna per Sasso – Agricomes, i pascoli in pianura per Valdastra.

Il progetto Vistock è un innovativo e supertecnologico programma di controllo delle mandrie e di gestione intelligente dei pascoli. Collare elettronico, gps, un’app, droni e videocamere, ovvero l’uso della telematica non solo per sapere dove si trova ciascun bovino, ma anche qual è la situazione dei pascoli, con la possibilità di spostare i bovini, ovvero le recinzioni virtuali via computer o con il telefono.

Perché il cuore del Vistock è proprio il “Virtual Fencing” ovvero il recinto virtuale. Basta con i reticolati elettrificati: i confini sono virtuali e un apposito collare, quando si avvicina alla delimitazione emette dei suoni. Se il bovino va ancora avanti ecco una piccola scossa. L’animale torna indietro, e associa il suono alla scossa: dopo qualche tempo, quando sente il suono, reagisce e torna indietro.

L’avviso audio è costituito da una scala di toni che inizia con un tono basso ed aumenta gradualmente man mano che l’animale attraversa la zona di confine. Successivamente viene emesso un impulso elettrico lieve ma efficace. L’animale impara a riconoscere l’avviso sonoro e torna indietro a seguito degli stimoli, per evitare l’impulso elettrico, rimanendo così nell’area di confinamento disegnata. Ma il collare fa molto altro: localizza ogni singolo animale, lo tiene sotto controllo, sia per quanto riguarda lo stato di salute che la fertilità. E con il drone si monitorano i pascoli e la produzione di erba.

I collari hanno un sistema GPS, alimentato ad energia solare, e comunicano con un’applicazione di facile utilizzo e con il portale web tramite la rete mobile, con la quale l’allevatore può verificare gli spostamenti degli animali e modificare in tempo reale i recinti virtuali, consentendo agli animali di accedere a nuove aree. Ed è anche possibile creare zone di esclusione, per chiudere aree del pascolo, in cui si vuole impedire agli animali di entrare.
Ieri si è tenuto un convegno di conclusione del progetto.

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®Fiera Agricola Mugellana 2022